Massimo Gramellini, il Buongiorno, 10 agosto 2012
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Gramellini, vieni con me. Sì, è lontano, lo so. Fa pure caldo, ma giuro: facciamo presto. Ecco, siamo arrivati. No, non guardare in su. Lo so che quel grattacielo sembra non finire mai e conficcarsi direttamente nelle nuvole, ma non siamo qui per quello. Giriamoci attorno, al bestione di vetro, cemento e acciaio. Proprio qui, ecco, dove quasi nascosti brulicano di vite questi palazzoni metropolitani. Veri e propri formicai, con migliaia di magliette colorate a stendere e le biciclette a riposo sui terrazzi. No, non fare quella faccia, non è un postaccio come sembra. C’è un sacco di vita. Guarda laggiù, c’è qualcuno che frigge spiedini sul marciapiedi. Quasi tutti si fanno aria con il ventaglio mentre ciabattano nei cortili. Ci sono anche gli anziani, quelli che non osano affrontare lo stradone grande, quello del grattacielo; ci sono pezzi di città a cui hanno rinunciato: troppe auto, troppa fretta, e i riflessi non son più quelli di una volta. Ma lo senti quel rumore, Gramellini? No? Allora sbircia laggiù. Sì, esatto: volani. Volani e racchette. Tanti? Sicuro, guarda da quella parte, altre 4 coppie di atleti. Li chiamo “atleti”, sì, anche se quel signore avrà 70 anni e sua moglie è molto distante dal peso forma. Però hai notato lo stile? I passetti all’indietro, la rotazione del braccio. Immagina una massaia di Voghera fare 10 palleggi con un pallone da calcio; fidati, il paragone ci sta. E quella coppia, saranno due giovani fidanzati o saranno fratello e sorella? A Gramelli’, dico a te, non facevi “la posta del cuore” sui giornali, una volta?
Ovvio che ci sono anche i bambini: quello laggiù gioca col nonno, quei due invece sembra che si stiano sfidando all’ultimo sangue. E la bimba: ha i capelli tagliati come Xie Xingfang, una star del badminton cinese, la moglie del campionissimo Lin Dan… Sì, bravo, i Pellegrini-Magnini del Celeste Impero. Ottima sintesi da giornalista paludato. Insomma, volani a destra e sinistra, mentre fa buio e la scarsa illuminazione decisamente non aiuta i giocatori. Né noi che li spiamo. Ma li senti come ridono e se la spassano, Gramellini? Prova ad ascoltarli tutti, adesso. TUTTI. Perché in tutta l’Asia, mica solo qui a Pechino, sono milioni. Centinaia di volte il numero di quelli che ogni giorno, sulla terra, salgono su una pedana per praticare la scherma, lo sport che fa battere forte il tuo italico cuore.
Ecco perché ci sono anche loro alle Olimpiadi. Ma occorreva venire fin qui? Dai, raccogli quella racchetta che facciam due tiri. Col volano, sì, con cosa se no? Cosa vuol dire non son capace. Io invece mi chiamo Lin Dan, vero?
Sì, Gramellini, ridono. Di noi. Bonariamente, ma ci stanno sfottendo. Siamo ridicoli, come due bambinoni sulla spiaggia.