Res cogitans, Stream of consciousness

#BastaunNo, fermiamo sul nascere un nuovo dibattito sulla Sinistra

#BastaunNo, davvero.

Siete ancora in tempo.

Stoppate il dibattito sulla sinistra, vi prego.

Poi lo sapete che non riuscite a fermarvi, che vi fate prendere la mano. Vi parte quel gran rimescolo di ricordi, rimorsi e rimpianti e va a finire che davanti agli occhi non vi resta che quella grande nebbia avvolgente.

Michele Serra con il suo articolo di oggi ha evocato il grande sabba delle spocchie e delle superiorità morali. Uno tsunami di opinioni – le stesse già espresse in altre 56 occasioni, ristampe delle ristampe delle ristampe – sta ora per abbattersi sulla nazione. Un profluvio di brillanti allusioni, di maliziose insinuazioni e di orgogliose rivendicazioni di appartenenza. Il tutto ancora una volta meravigliosamente inutile, mentre il Paese rivolge il suo sguardo sempre più spesso verso visioni del mondo inedite e – ahinoi – basiche.

Per una marea di italiani a cui prude la matita copiativa

  • siamo invasi dai migranti (va da sé: bisogna cacciare i migranti)
  • la politica è il regno dei ladri
  • l’Europa è una merda
  • e comunque decide tutto qualche banca d’affari americana

E questi che fanno?

Dibattono della Sinistra, se debba o non debba accogliere Renzi tra le sue fila. Sminuzzano il 60% del 4 dicembre chiedendosi se fosse un No alle riforme, un No al Pd, un No a Renzi, un No alla seconda repubblica nel suo complesso, un No al Sì di Pisapia. Disquisiscono fondamentalmente di ombelichi, i loro.

Serra & Co: anziani che bisticciano – cardigan di lana beige,  mani intrecciate dietro la schiena – davanti al cantiere del nostro sciagurato domani.

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