Le storie di Scuolamagia

Tanti auguri a LEI

Il 21 marzo 2003 è nata la Biblioteca comunale di Forni Avoltri, succursale di Scuolamagia del venerdì pomeriggio. Una giornata assurda: la mattina in classe con 4 quotidiani freschi a parlare della guerra appena scoppiata, il pomeriggio vergognosamente felice tra ragazze e ragazzi che compilavano entusiasti il registro dei libri dati in prestito. Ho appena riletto queste due cosette (commenti…), una scritta prima, una scritta dopo. Buon compleanno!

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2 thoughts on “Tanti auguri a LEI

  1. Quelli che non aprono mai un libro…

    …apriranno una biblioteca intera!!!

    I ragazzi e i libri, i libri e i ragazzi. Un’ostilità dichiarata, quando va bene una sana diffidenza. Già fanno fatica a capirla dal vero la vita, i ragazzi. Figuriamoci stampata nei libri. Sanno che è una cosa che corre, che sfugge, che devia e ti scarta all’ultimo secondo lasciandoti con un pugno di mosche. No, non gliela racconti: nei libri ci può stare al massimo la cultura, il sapere enciclopedico e tutta quella roba che chissenefrega…

    E cosa importa se i latini facevano stare il nostro «libro»e il nostro «libero» dentro una parola sola (liber)?

    La libertà è una partita a pallone, rotolare su un prato di foglie, un bacio che schiocca, una corsa col cuore che scoppia. La vita è una sorella che nasce, un nonno che se n’è andato, un cane che abbaia e un gatto che si stiracchia, una festa di paese…

    I libri, i ragazzi e il loro paese. Ecco, funziona già meglio, tutto è già un po’ più chiaro. Finalmente un collante efficace tra una scuola e il suo comune, un ponte gettato tra l’apprendimento tradizionale, libresco, e una didattica del “fare”, un apostrofo di senso civico – merce rara – tra le parole s’impara.

    Da ottobre due classi della Scuola Media si stanno dando da fare. Sette ragazze e quattro ragazzi con il naso nella polvere, immersi nello scibile umano a ripescare volumi, radunare dizionari e atlanti. Una Biblioteca di Babele (vabbè, un gran casino…) pronta a travolgerti in un crollo di enciclopedie. Ché i libri sembrano tutti uguali, ma se fai il pignolo ti trovi a distinguere tra autori di nazionalità diverse, infiniti generi letterari, pittori da non confondere con gli architetti, fauna da sistemare nel ripiano in basso, sotto la flora. E che differenza c’è tra una collana di libri e un libro sulle collane?

    Caldo stanzone presso l’ex ambulatorio del medico – nella mente di qualche alunno, inizialmente un po’ diffidente, riaffioravano antiche terrificanti punture sul culetto… – la biblioteca di Forni Avoltri, zitta zitta, vanta pure i suoi bei volumi di cui andar fiera.

    Un nutrito fondo locale (diviso convenzionalmente in due settori: cultura e storia) offre volumi fotografici più o meno recenti, viaggi nelle tradizioni popolari, immancabili racconti di guerra e di liberazione, raccolte di proverbi. Uno spazio apposito ospita volumi in friulano cui si affiancano utili scritti di linguistica.

    La sezione dedicata alle letterature, italiana e straniera, ovviamente non ospita i best-seller del momento, e ad esser sinceri nemmeno una copia de I promessi sposi. Tuttavia, non mancano i romanzi ingialliti di infinite giovinezze: i libri Cuore, le Piccole donne, i Pattini d’argento. La ricerca tra gli scaffali ha permesso di ricomporre una piccola famiglia di opere di Gabriele D’Annunzio. I libri suoi più umani e preziosi in edizioni centenarie, lontani dalle esasperazioni dell’estetismo fine a se stesso così come dalle ubriacature nel nazionalismo.

    È inoltre possibile consultare testi scientifici, storici e geografici, preziosi volumi d’arte e una sezione multimediale con videocassette, CD e CD Rom. Per un totale di 1292 opere.

    Le scuole di montagna respirano a fatica strette nella morsa dei numeri: utenti in calo, tagli agli organici. Mentre la nave affonda e l’orchestrina suona, ecco il balletto degli insegnanti. Arrivano e ripartono subito, magari per un’altra vallata della Carnia.

    Forse è giunto il momento di crederci tutti insieme…

    Che una scuola è un organo vitale nel corpo di un paese.

    Che nella scuola un paese ci mette il suo futuro come in una banca.

    Nei prossimi mesi i ragazzi delle Medie di Forni Avoltri, al di fuori dell’orario scolastico, vorrebbero riuscire ad aprire le porte della biblioteca. A chi? Agli altri studenti del paese, agli adulti, agli anziani. A tutti. Proveranno ad organizzare un sistema per il prestito dei libri, decideranno il giorno e l’orario di apertura, stabiliranno i gruppi che, a turno, avranno il compito di guidare ed assistere gli ospiti. Pubblicizzeranno l’evento, faranno correre le loro voci. E se poi non si presenterà nessuno? Pace, vorrà dire che in biblioteca faranno i compiti assieme, rideranno e si scambieranno i loro segreti.

    Non è un segreto che, se un’iniziativa come questa andrà in porto, bisognerà dire grazie all’Istituto Comprensivo di Comeglians, al Comune di Forni Avoltri e a Barbara Romanin che ha avuto l’idea e l’ha regalata.

  2. Biblioteca rap

    Piccolo rap nato in montagna, tra gente che vive una vita degna e che un po’ s’indigna, che mai si lagna. Gente che ama andare a fare legna. Piccola storia, storia di libri e di ragazzi scaltri e non la sai finché non ti c’inoltri, la storia della Biblioteca di Forni Avoltri.

    Aperta in marzo, che strano il mondo. Lo stesso giorno (21/03/03) che chi i libri non li legge inaugurava una guerra, vite spezzate e finite sotto terra. Che strano giorno, lo stesso mondo. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    Ci sono tavoli, registri, prestiti, poltrone comode, scaffali ripidi. Libri di storici, pieni di pagine, poesie romantiche, romanzi celebri. Ci sono atlanti, davvero tanti, ci sono libri sui serpenti, sulle correnti della pittura, ci sono libri che fan paura. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    Entrano ospiti, ragazzi giovani, non soltanto chi legge tanto ma anche chi dice “tanto a cosa serve…”. Entrano tutti, la porta è aperta, e non c’è dubbio che la cosa è certa. Puntualissimo entra pure un bimbo, quasi un neonato, ma già lettore affezionato. Si guarda intorno, l’occhio piccino, cerca quel libro col maialino. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    Ci sono Arianna, con Tella e Katia. Ci sono Claudia, con Paolo e Marco. Ci sono Jessica, con Sara e Angelo, Francesca e Mirco, figlio di Barbara che a lor si dedica senza una remora con tutta l’anima. Ci sono i nuovi: Greta e Sabina. E poi Simone e poi Mattia. C’è pure Giulia, con Alessandra e con Tommaso, ma che ne sai se non ci metti il naso?

    Fin troppo facile, tra tanta gente, dimenticare chi è importante. Chi ha lavorato, come Stella, chi mai riposa, vedi Elisa. Ci son due classi già, alle Medie, che in biblioteca riempiran le sedie. Sono il domani, del pane il sale in questo spazio comunale. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    Siamo nell’epoca dell’elettronica e allora ecco i libri messi in rete. Grazie a Gianpaolo, biblioteconomo, ci insegna tecniche cataloganti. Si aprono porte, con l’altra gente, si abbatte un muro e di là c’è il futuro, puoi star sicuro. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    A volte capita, la mente dubita: che posto è questo? Sembra un pretesto: un po’ biblioteca comunale, un po’ centro sociale, sempre luogo d’incontro, di scambio di parole, un tetto quando non si vede il sole. Che posto è questo, ma cosa importa? Basta stia aperta quella porta. Ma che ne sai finché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

    Giunto al suo termine ‘sto rap insolito ti riconferma l’orario storico. Si apre alle sedici, di venerdì. Due ore intense, di cultura dense, con prospettive di gioia immense.

    E allora dai perché non ti c’inoltri, nella Biblioteca di Forni Avoltri?!

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