Cineserie, Res cogitans, Stream of consciousness, Tutte queste cose passare

La figlioletta

Specificare l’etnia dei protagonisti di vicende individuali è qualcosa di davvero disgustoso. Quello che nel bene o nel male potrebbe capitare a chiunque, dovunque e sempre non ha mai bisogno di specificazioni di quel genere. Se la stampa italiana deve applicare questa schifosa prassi, però, almeno la applichi sempre. Se nei titoli la vittima è stuprata da un algerino, borseggiata da un bosniaco, rapita da un moldavo, picchiata a sangue da un serbo, aggredita da una banda di uruguagi, allora è giusto che oggi si scriva forte, in grassetto, che la bimba uccisa da una pallottola in testa in un quartiere della capitale era CINESE. Nel titolo, intendo, nell’occhiello e nel testo dell’articolo son capaci tutti. Nel titolo quello che ti prende a schiaffi, quello che richiama la tua attenzione, quello che sta in alto. In attesa di scoprire l’identità degli assassini – se saranno stranieri ce lo urleranno fortissimo – pensiamo che quel cadaverino era un nostro piccolo, piccolissimo ospite. 

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