Lungo strade a 8 corsie vedo sfrecciare le auto di Beijing. A bordo di un taxy ho persino provato l’ebbrezza (?) dei sorpassi a destra, ché in Italia non si può neanche con la Play Station. Non sono un esperto, ma il mercato mi sembra così suddiviso:
60% di automobili giapponesi
25% di automobili tedesche (Wolkswagen, Audi)
15% di automobili francesi (Citroen)
E il made in Italy?
A parte l’Alfa Romeo parcheggiata davanti all’Ambasciata (del console?), di italiano ci sono solo i mezzi (Iveco) della polizia cinese, nota nel mondo per i modi cortesi al servizio del cittadino. Olè.