Imago, Soletta, Stream of consciousness

Tina & Tina – Come si coglie una calla

 

I quindicianni ce li ha cuciti addosso come un vestito colorato, né piccolo né grande: sono la sua taglia e svolazzano nel vento. La ragazza esce da scuola con una fame da lupa. Mentre camminiamo verso del McCibo leggo una scritta su un muro; penso che abbia a che fare con il suo tempo e con i ricci matti che le rimbalzano in testa. Armeggio col telefonino, la spingo dolcemente verso quel graffito e eccola illuminarsi: ha visto anche lei la foto. No, meglio: si è vista nella foto. Sa da che parte deve rivolgere lo sguardo, sa di quanti passi devo indietreggiare prima di fare clic.

Qualche ora dopo siamo in un castello. Sulle pareti non ci sono scritte clandestine, ma veri capolavori. Siamo al cospetto di alcune opere della premiata ditta Weston-Modotti: scatti che han cent’anni ma sono freschi come vestito di cui sopra, quello della ragazza. Tina si era vista in quelle foto, e ne vedeva altre oltre il suo corpo, al di là del suo corpo.

Proprio come la ragazza, che uscita dal castello corre a immortalare il tramonto così come si offre allo sguardo da quella collina friulana. Ha visto una foto e l’ha colta come si coglie una calla.  

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