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“…questa canzone la vorrei veder volare sopra i tetti di Firenze”.

Firenze e i suoi tetti. I suoi tetti con i loro gatti. Mi piace sintetizzarla così, la città che ho appena sfiorato. Non erano giorni da turista, ero il custode di 7 gitanti (che per la cronaca si custodivano benissimo anche da soli). Ma tant’è, il tempo è volato. L’autogrill a 13 anni non è poi tanto diverso da Ponte Vecchio e la camera dell’ostello vale almeno dieci Giardini di Boboli. Poi tanto quegli occhi colgono immagini nascoste, e vedono più a fondo degli sguardi da guida turistica.
Il David, sì, d’accordo, ma che lavoro farò io da grande? E perché scappano, quei ragazzi di colore che vendono quadri? Ma quello lì sul vetro di quel negozio di moda non è il pianista (Adrien Brody, n.d.r.)? E le hai viste quelle due che si baciavano sulla bocca?

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