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Ladra di occhi

Il mio mestiere è un po’ una sfida a rubare occhi, e queste sembrano parole di De Gregori. Il bottino di ogni ora di lezione può essere magro o ricco, ma tant’è: insegnare è tutto un incontro di pupille e iridi, e il loro (eventuale) accendersi. Sono – ahimè – terribilmente geloso degli occhi che mi vengono sottratti, con altri occhi, con parole più attraenti. Una volta all’anno, ogni anno, ci pensa la prima neve a compiere il furto. Non c’è verso, e nelle prime due occasioni ci sono pure rimasto male. Ieri è successo di nuovo, anche se erano fiocchi timidissimi, capaci a malapena di sporcare il prato. Mi sono ritirato con dignità, confidando in tempi (metereologici) migliori, e, già che c’ero, l’ho guardata anch’io.

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