Soletta

L’Arcangelo custode

La prima volta si chiudono gli occhi. La seconda si spremono le meningi. La terza si visualizzano le immagini importanti (il cucchiaio, la strada, i baci, il battito). La quarta è tutta musicale, si cerca un passaggio, un cambio di ritmo. La quinta volta si resta come incantati, la sesta un po’ già si canta. Insicuri, giusto quell’attimo dopo: fuori sinc. La settima volta si pensa che quella parola non poteva essere che quella. L’ottava si prova una seconda voce, la nona volta si sente aria di casa, la decima ci si riconosce in un verso. Sìììì, sono proprio io quello lì!!! Ogni volta, alla fine, gli si dice grazie.  

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