Le storie di Scuolamagia

Cattivissimi maestri

Un luogo comune consolidatissimo vuole che gli alunni delle scuole italiane non siano più quelli di una volta. Screanzati, maleducati, insofferenti delle regole. Che ci siano delle differenze tra i comportamenti dei cuccioli d’uomo di oggi e quelli di ieri mi sembra scontato, tuttavia mi basta pensare alle malefatte di alcuni miei compagni di classe di una ventina d’anni fa (che saranno diventati dei quietissimi mariti…) per rintracciare una continuità secolare nell’insubordinazione infantile. Fa sorridere l’eco suscitata da queste parti da una tesi di laurea dedicata ad un maestro elementare piuttosto particolare, incapace di gestire una nutrita seconda elementare di Tolmezzo, nel corso dell’anno scolastico 1906 – 1907. “Non intendo essere angustiato 4 ore al giorno e non sopporto la prostrazione spirituale che ne consegue”, scrive al Direttore il povero docente. Un uomo di ventitre anni che si mette alla prova davanti a 40 bambini agguerritissimi (e poverissimi: nella foto sul giornale una creaturina in prima fila ha pure sistemato il cappello davanti ai piedi perché non si noti l’assenza di un paio di scarpe…), e ne esce sconfitto. Molto più subordinata si rivelerà l’intera nazione quando qualche anno dopo quel maestro, riposto il registro, deciderà di farsi chiamare Duce…   

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