Soletta, Stream of consciousness

Il capitolo che non c’è

Oh, boy! Che gran bel libro. So che avrei dovuto già averlo letto, mi par di aver capito sia una specie di classico. E io niente, l’avrò preso in mano cinquanta volte, riponendolo regolarmente sullo scaffale. La copertina, va detto, non viene propriamente incontro ad abbracciarti.

C’è voluta una citazione di Lella Costa nel suo saggetto delizioso sull’ironia, a convincermi di avere un conto in sospeso con quel leccalecca.

Il capitolo migliore, senza dubbio, è il tredicesimo. Non sono scaramantico e invito le gatte nere ad attraversare la strada prima del mio passaggio perché sono galante, tuttavia ho trovato di una dolcezza unica il cap. 13, mentre la vita di uno dei protagonisti è appesa ad un filo e quella degli altri non va proprio a gonfie vele.

 

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