Res cogitans, Soletta

Da 0 a 1

Immagino la scuola come un luogo dove, più che imparare qualcosa di preciso, si aspetta di incontrare se stessi, di passare da zero a uno. Molto meglio, allora, cercare di mantenere viva la predisposizione allo stupore.
Noi a scuola mettiamo su un piatto della bilancia cose impalpabili, a fronte di un mondo che sull’altro piatto rovescia il miraggio di una felicità violenta e immediata.
Il maestro deve mostrare per primo di aver assorbito ciò di cui parla.
Se qualche volta si fidano di me, è perché capiscono che la mia vita è stata trasformata dalle parole che cerco di offrire loro. Non sono un bacucco, uno tradizionale: e loro sentono che ciò che insegno riguarda prima di tutto me. Vedono che se non avessi incontrato certi scrittori, ascoltato certa musica o visto certi film, la mia vita sarebbe stata molto più confusa e infelice.

Marco Lodoli

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