Senza categoria

“Sarà il cane che ritorna ma il cane non è…”

Storie di Scuolamagia. Ottomenounquarto: alcuni ragazzi fermano la mia auto a un centinaio di metri da aule e lavagne. Da qualche minuto stanno guardando l’agonia di una volpe caduta in trappola dopo il fallito assalto ad un pollaio, vicino al fiume. Ha una zampa posteriore immobilizzata da un laccio e con le altre morde il terreno con la frenesia di un condannato a morte. Intanto arrivano tutti gli altri alunni e arriva anche un sole di fine settembre, fattosi strada a fatica tra le nuvole. C’è chi non ha parole, c’è chi è stato il primo a notare la scena e fa un riassunto per quelli che sulla faccia hanno ancora lo stampo del cuscino. C’è chi bestemmia di stupore e c’è chi condanna l’insano gesto del rosso animale, mettendo sull’altro piatto della bilancia la vita (e la morte) di un’onesta gallina. Il tono di tutte le voci – tuttavia – è insolitamente lieve, quasi a non voler disturbare quelle movenze disperate, quell’istinto di salvezza. Alle otto siamo entrati in classe perché è cominciata la scuola. Oppure, fate voi, perché è finita. (C’è pure un happy end, in questa storia: a ricreazione ci han riferito della liberazione dell’animale ad opera della Guardia Forestale.)

Standard

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code