Dopo due post scialati parlando di “quello”, oggi respiro nelle parole di un artigiano, uno che lima e leviga, spunta e appuntisce – all’occorrenza. Parole di cui avevo tanto bisogno e che stanno colorando i miei quotidiani tragitti in macchina. Ho bisogno di canzoni in cui si dica “spiccioli”, “sbucciature”, che parlino di “braccia lunghe a gocciolare” e di un cane dal naso freddo. Avevo bisogno di un regalo così.
Sola, ti protegge una coperta
e niente sembra farti bene
Guardi le mani,
le vedi ingrassate,
le unghie di smalto sporcate
Quadri
pareti gialline
tendine
ditate sui vetri
Tu guardi dovunque,
chissà cosa vedi…
Basta,
non vuoi più sapere,
non vuoi più rialzarti
così non potrai più cadere
Vene,
qualcosa ti scorre lì dentro, lo sento
E sembri una foglia, una vela leggera
la barca più piccola in questa bufera
E sembri una foglia, una vela leggera,
una barca minuscola in questa bufera
[…]
Pacifico, Sembri una foglia