Res cogitans, Stream of consciousness

Il lodo Basaglia

 

Mi connetto in cerca di un Lodo e trovo una Legge. È un bel trovare, perché la legge è la 180 e il sito del “Corriere”, al solito un’accozzaglia di frivolezze, ha allestito un bel forum on line dalla sua prestigiosa Sala Buzzati. Ci sono politici e medici, operatori e pazienti. Modera Massimo Cirri di Caterpillar, distillando ironia come soltanto lui sa fare. L’evento è fortemente voluto da Claudio Magris, che in prima fila ascolta attento come neanche il giorno della discussione della mia tesi. Vabbè: emoticon col sorrisino di quando uno dice una cazzata e andiamo avanti.

A un certo punto, finito un primo giro di interventi dei relatori, parte il dibattito. E lì è come se una piccola diga cedesse, la diga delle persone compunte, abituate al confronto pubblico, alla faccia istituzionale. Tra le persone in sala il clima è diverso. Sono quasi tutti parenti di pazienti psichiatrici. La diga non tiene più, la 180 è buona giusta ma quello che opprime e calpesta è la realtà della sua applicazione. Prevalgono tra i presenti gli umori del giorno, e quel clima barbaro di cui si parla sempre a proposito dei nostri rappresentanti politici ma che non avevo mai misurato sulla pelle. Stasera sì, invece. Una madre racconta indignata le disfunzioni del servizio pubblico alle cui cure è affidata la figlia. Emotivamente provata fa di tutta l’erba un fascio, è evidente che quello esposto è un caso particolare che non può essere esteso all’intero universo della psichiatria italiana. Ciononostante, nulla impedisce ad un altro partecipante al forum, seduto qualche sedia più indietro, di radere al suolo quella madre, ricordandole come molto probabilmente sia lei, che non capisce un tubo, la causa dei problemi della figlia, che evidentemente non ama abbastanza. Così, come se quella fosse una normale arma retorica e non una fucilata nel petto.

Un clima così, che parla di un paese “materiale” mai così lontano da quello “formale”, dimenticato chissà dove magari dentro le parole di qualche antica nobile legge.

Il dibattito continua e un altro componente del pubblico fa riferimento ad una donna seduta al tavolo dei relatori in qualità di paziente psichiatrica, chiamandola “il caso di cui si parlava prima”. Mi permetta, interrompe incredulo Cirri, non è un caso, è una Persona.

 

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