Soletta, Stream of consciousness

La consegna espressa del bambino virgola

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Proprio accanto al cancello della scuola su cui un’infermiera dipinta somministrava a un bambino dipinto una vaccinazione antipolio dipinta, un circolo di donne assonnate, lavoratrici itineranti del cantiere stradale poco lontano, attorniava un bimbetto accovacciato come una virgola sull’orlo di un tombino aperto. le donne stavano in piedi appoggiate a badili e picconi in attesa che il divo si esibisse. La virgola teneva gli occhi fissi su una delle donne. La madre. Gli venne l’ispirazione. Produsse una piccola pozza. Una foglia gialla. La madre posò il piccone e gli lavò il sederino con l’acqua fangosa di una vecchia bottiglia di Bisleri. Con il liquido rimasto si sciacquò le mani e inondò la foglia per mandarla a finire nel tombino. Nulla in città apparteneva a quelle donne. Non un minuscolo lotto di terreno, non una baracca in uno slum, non un tetto di lamiera sopra la testa. Nemmeno il sistema fognario. Ma adesso avevano lasciato un poco ortodosso deposito diretto, una consegna espressa spedita nel sistema. Forse quello era il primo passo per appropriarsi della metropoli. La madre prese in braccio la virgola, si mise in spalla il piccone, e il piccolo contingente si  allontanò.

Arundhati Roy, Il Ministero della Suprema Felicità

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