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2 FELICITÀ

Il film che ho visto ieri sera non farà la storia del cinema e probabilmente sbaraccherà in fretta pure dalla mia memoria. Qualche battuta felice e due bravi attori che sanno interagire secondo dinamiche molto più complesse di quelle che si instaurano davanti alla macchinetta del caffè più cinica della tv italiana. Forse mi ricorderò soltanto di una curiosa, duplice e tanto banale da risultare poetica definizione di felicità: l’iniziale “FELICITÀ MEZZA FELICE E MEZZA TRISTE” e la finale e catartica “FELICITÀ TUTTA FELICE”.

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3 thoughts on “2 FELICITÀ

  1. Secondo te i personnagi si sarebbero riferiti ad un processo (dalla felicità iniziale alla finale e catartica), oppure a due tipologie di individui in confronto alla felicità , ossia, ci sarebbero due classe/categorie di felicità:

    1 – Felicità mezza felice mezza triste;

    2 – Felicità tutta felice?

    Forse il titolo del tuo post è già una risposta, o invece no… Comunque trovo intrigante questo post. :) Io il film non l’ho visto.

  2. utente anonimo says:

    “Ma se i morti infinitamente dovessero mai destare un simbolo in noi, / vedi che forse indicherebbero i penduli amenti / dei nocciòli spogli, oppure / la pioggia che cade su terra scura a primavera.

    E noi che pensiamo la felicità / come un’ascesa, ne avremmo l’emozione / quasi sconcertante /

    di quando cosa ch’è felice, cade”.

    Ultimi otto versi della DECIMA ELEGIA DUINESE

    di Rainer Maria Rilke

    caduti nella TERRA DI MEZZO

    della felicità

    d’ un’ “intrigante” pozzanghera.

    I versi ri-chiamano la coincidenza di dolore e di fecondità (pioggia che cade giù e che alimenta la rinascita primaverile). (Ennelù)

  3. utente anonimo says:

    “Mia madre quasi giovinetta, china

    sulla Livenza, raccoglie una primula

    eretta, estranea… I Mori, da Sacile,

    rintoccano nell’aria tutta pura,

    l’ora meridiana… E il fresco peso

    della mia camiciola di fanciullo,

    la nube indefinita nell’azzurro,

    l’odore come un urlo silenzioso,

    dei campi impubi… Tutto mi si avventa

    col volo della rondine nei sensi,

    e qui, snervato sopra l’erba, ancora

    di me resta solo il mio cuore vivo.”

    P.P.P.

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