Stream of consciousness

Pizzini

Qualche ironia sui pizzini l’abbiamo fatta tutti, ormai. A ognuno i suoi. Ricordati di comprare il latte, non dimenticarti di passare in lavanderia, ti bacio tanto a stasera. Mi mancava l’esempio concreto, da tenere in mano. L’ho trovato dentro un piccolo libro di poesie, una foglia in copertina, prestato a suo tempo. Chi me l’ha restituito ha smarrito all’interno un piccolo foglietto bianco e una riga scritta a matita. Tre parole, una virgola, altre tre parole. Un pizzino borgesiano: quella piccola frase ero stato proprio io a pronunciarla…   

 

 

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Soletta, Stream of consciousness

Venticinque

Ho disegnato tanto, negli ultimi 3-4 giorni. Un pavone vanitoso che fa a gara con un cielo per vedere chi ha più colori. Un cielo che è nuvole al 90%, ma è anche miracolosamente sole e contemporaneamente notte. Insomma, poche letture e tanti pennarelli. Pennarelli dappertutto, il mio disordine preferito. Per contribuire a questo giorno sempre più indispensabile di memoria collettiva, ho ripreso in mano il Pertini di Andrea Pazienza. Le tragicomiche avventure nella Resistenza di quel pupazzetto con la pipa, i tralicci da far saltare, i tedeschi che stanno sempre per arrivare, le rampogne ai partigiani giovani e pasticcioni, Paz in testa (“Oi Paz, cos’è quella?” “U..Una dinamo.” “Eh? E la dinamite dov’è?” “Pert, mi sono confuso… qui, sulla lista, c’è scritto dinam. puntato” “Paz, se hai un dio, e ce lo tenevi nascosto, pregalo adesso!” “Giesù pietà!”). Le ultime pagine, dove c’è meno azione e più satira, sono attraversate da una malinconia preoccupata. Pertini è vecchio e ricopre ormai la più alta carica istituzionale. Non ha perso la limpidezza morale e diffida di loschi individui dalla tresca facile, che ingobbiti comunicano bisbigliando. Lui, che le cose è solito urlarle, non li sopporta. Uno di questi, e son passati trent’anni, potrebbe fra pochi giorni sedersi sulla poltrona di Presidente del Senato. Cosa direbbe Pert, cosa disegnerebbe Paz?     

 

 

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