Soletta, Stream of consciousness

Venticinque

Ho disegnato tanto, negli ultimi 3-4 giorni. Un pavone vanitoso che fa a gara con un cielo per vedere chi ha più colori. Un cielo che è nuvole al 90%, ma è anche miracolosamente sole e contemporaneamente notte. Insomma, poche letture e tanti pennarelli. Pennarelli dappertutto, il mio disordine preferito. Per contribuire a questo giorno sempre più indispensabile di memoria collettiva, ho ripreso in mano il Pertini di Andrea Pazienza. Le tragicomiche avventure nella Resistenza di quel pupazzetto con la pipa, i tralicci da far saltare, i tedeschi che stanno sempre per arrivare, le rampogne ai partigiani giovani e pasticcioni, Paz in testa (“Oi Paz, cos’è quella?” “U..Una dinamo.” “Eh? E la dinamite dov’è?” “Pert, mi sono confuso… qui, sulla lista, c’è scritto dinam. puntato” “Paz, se hai un dio, e ce lo tenevi nascosto, pregalo adesso!” “Giesù pietà!”). Le ultime pagine, dove c’è meno azione e più satira, sono attraversate da una malinconia preoccupata. Pertini è vecchio e ricopre ormai la più alta carica istituzionale. Non ha perso la limpidezza morale e diffida di loschi individui dalla tresca facile, che ingobbiti comunicano bisbigliando. Lui, che le cose è solito urlarle, non li sopporta. Uno di questi, e son passati trent’anni, potrebbe fra pochi giorni sedersi sulla poltrona di Presidente del Senato. Cosa direbbe Pert, cosa disegnerebbe Paz?     

 

 

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One thought on “Venticinque

  1. … non è che sia davvero importante, ma il dipinto rapresentato accanto alla mio nome ha incisi contro il suo sfondo blu questi caratteri rossi: “A POESIA ESTÁ NA RUA!” (data a nero: “XXV de ABRIL de 1974”)

    “La poesia è sulla strada!”

    …l’alba aspettata, l’inizio,quel instante in cui siamo emersi dalla notte e dal silenzio e ci siamo accorti di essere liberi e vivi.

    …,

    25 aprile “in omni temporeque loci”! :)

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