Stream of consciousness

Poi d’improvviso tutti gli anni per terra come i capelli dal barbiere

Mi rivedo oltre quel vetro, ragazzino che guarda un prato. I coetanei con il pallone, nonostante una pioggia sottile. Figli di madri meno apprensive, più veloci nel ricominciare con i piatti di insalata e nel riempire fino all’orlo le scodelle di latte fresco. Ricordo la TV con quelle lontane immagini: povera gente con le mani tra i capelli, voli di elicottero, una carta geografica che non capivo. Volevo esserci anch’io su quel prato vietato, ma avevo paura. Oggi che rivedo, che ricordo, che capisco, che giudico, …mi coglie un brivido. Per l’immane catastrofe ambientale e umana? No, perché quegl’occhi impauriti sono lontani vent’anni. Vent’anni…

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3 thoughts on “Poi d’improvviso tutti gli anni per terra come i capelli dal barbiere

  1. 20 GENNAIO O 30 ANNI

    La tua età m’impaura

    Ti diffende e m’accusa.

    Ignori il vento dell’affano

    Col suo fardello, ma ti sorvola

    Il favore d’una musa che ritrovo

    sul volto. A caso tradurremo

    domani qualche verso di Emily

    insieme. E verrai col tuo

    muflone blu cobalto.

    Anima viva, sai dare vita

    a me che ignoro e brancolo

    in un tempo che vola

    come i tuoi trent’anni.

    Eugenio Montale

    P.S. Strana consapevolezza questa quando ti svegli sotto un cielo lucido vent’anni lontano dalla tua infanzia… Sì, lo sento il brivido anch’io, però ostinatamente confuso e perplesso.

  2. utente anonimo says:

    …PAZIENZA…

    … scritti i versi di Montale, mi è venuta in mente un’altra poesia, questa volta una di Casimiro de Brito (Loulé, Portogallo, 1938- ); orache la leggo mi coglie un sentimento di pace (“paz” in pt.):

    Quando mi avvicino al mare

    tutto mi sembra accettabile.

    Le onde son foglie che stanno

    andando verso la perfezione.

    Perfetto è quindi chi del tempo

    ha la lunga pazienza –

    anch’io ce l’ho quando ascolto

    la nervatura magica di tutto,

    un tutto fatto d’ombre

    che ammorbidiscono la pietra luminosa

    che sta in ogni cosa.

    Passando di stagione in stagione

    come se il cammino procedesse

    sereno, tra mare e cielo.

    Le onde che vedo cadere

    io le sento nelle sabbie ch’io sono

    come se tutto, nella barca del mondo

    fosse mare e luce.

    Perciò la mia vita è intensa

    e antica come la pazienza

    che non cessa di rinnovarsi

    nel sangue della pietra, e degli uccelli.

    p.s. testo origin.:

    “Quando me aproximo do mar / tudo me parece aceitável. / As ondas são folhas que vão / a caminho da perfeição. / Perfeito é pois quem do tempo / tem a longa paciência – / também a tenho quando escuto / a nervura mágica de tudo, / um tudo feito de sombras / que amaciam a pedra luminosa / que todas as coisas são. / Saltando de estação para estação / como se o caminho se fizesse, / sereno, entre o mar e o céu. / As ondas que vejo cair / também as sinto nas areias de mim / como se tudo, na barca deste mundo, / fosse mar e luz. / Por isso a minha vida é intensa / e velha como a paciência / que não cessa de se renovar / no sangue da pedra, e das aves.”

  3. utente anonimo says:

    Emily Dickinson, 668:

    “Natura” è tutto ciò che noi vediamo:

    il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo,

    l’eclissi, il calabrone.

    O meglio, la natura è il paradiso.

    Natura è tutto ciò che noi udiamo:

    il bobolink, il mare, il tuono, il grillo.

    O meglio, la natura è armonia.

    Natura è tutto quello che sappiamo

    senza avere la capacità di dirlo,

    tanto impotente è la nostra sapienza

    a confronto della sua semplicità.”

    Ho letto che nel Santuario di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, riposano le spoglie di Sant’Agostino e di cui parla anche Dante nel X canto del Paradiso. E mi sono ricordato di ciò che diceva sul TEMPO il vescovo d’Ippona.

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