Le storie di Scuolamagia

Una patata

Anche a Scuolamagia Angelina recitava benissimo. Nelle mie “regie”, in 3 anni, le ho fatto fare la bambolina meccanica, la maratoneta, la soldatessa americana e la showgirl russa. La parte più bella, però, forse è stata quella della zingara di strada, homeless, e lei c’era entrata così tanto da mangiare in scena le bucce dei mandarini.

E cosa ho pensato quando ho saputo che anche alle Superiori si era iscritta ad un gruppo di teatranti, continuando a camminare sopra quel filo sospeso? Eh…

E cosa ho provato, quando nella scena finale dello spettacolo di ieri sera, replicato e applaudito un po’ ovunque in regione, gli attori sono scesi tra le poltroncine del teatro per consegnare al pubblico un esemplare dell’oggetto ortofrutticolo di cui – tra le tante cose – il testo rappresentato parlava… e lei ha cercato proprio me, nella penombra, e mi ha raggiunto, perché dalle sue dita quell’oggetto scivolasse ruvido e peloso nelle mie mani piccole emozionate commosse tremanti?      

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