Cineserie, Soletta, Stream of consciousness

Notti, con o senza storia

«La pensioncina ai piedi della muraglia ha le lanterne rosse e i serramenti di alluminio anodizzato. Non c’è acqua calda, ma c’è la tivù, dove vedo uno che suona il flauto traverso con il naso. Poi vedo anche un telefilm con un bambino che vomita spaghetti. È tutto perfetto. In questa sera al neon posso scrivere l’ultima cosa che ho da dire.

[…]

Applaudono molto, alla tivù, perché il tipo che suonava il flauto traverso col naso adesso lo fa tenendo in bilico sulla testa una quantità impressionante di piatti e bicchieri. Su un altro canale c’è il Milan. Sterile possesso palla. Fuori, nel buio, la Grande Muraglia. Ma impastata con il nero senza storia di una notte cinese.»

 

Inevitabile pensare alla mia grandemuraglia, leggendo quella di Baricco su “Repubblica”, a chiudere il suo libro sui Barbari. È un tempo di progetti, questo autunno. La scuola, la vita. Ho pensato di aver scritto troppo poco, del mio Viaggio. Presto, forse, invece. Anche su queste pagine, sì…

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