Le storie di Scuolamagia

Il Malincuore

Confesso che qualche pregiudizio, nei confronti di quella Prof., lo nutrivo eccome. Sarà stato l’aspetto severo, sarà stata la voce ferma e autoritaria: sarà che spesso noi Nuovi Prof. Maoisti Dadaisti Esistenzialisti Donmilaniani Cuccuruccucù Paloma mettiamo lì giudizi un po’ affrettati, leggendo tutto con le nostre appannatissime lenti.

Oggi ho lavorato al suo fianco, correggendo i compiti in classe dell’esame. Io 4 elaborati, lei 23. Ce n’è già abbastanza perché mi odi, pensavo. E invece no. E invece m’ha dato una sberla di lezione, sulla passione e sull’amore per questo mestiere. Perché quei fogli di protocollo la emozionavano, tanto, davvero. «Senti questo cosa scrive…».  «Leggi che carina, sta frase…». «Ma no Denis, non così, quante volte ti devo dire che non si scrive così…». E chissà dov’era, Denis, a quell’ora. E più segni rossi piazzava su quei fogli, colorandoli, più mi ricordava quanto sono imprevedibili, e originali, e sorprendenti sempre, i ragazzi. E leggeva  e leggeva, fedele nei secoli al Mestiere, e ogni tanto le toccava arrendersi alla deregulation del Vocabolario: «Niente da fare, ha ragione il ragazzino: si può dire anche VALIGIE».

Rideva, rideva tanto. Ma mi è sembrata anche commuoversi, quando la ragazza nella seconda facciata – descrivendo la gita a Caporetto, e il camminare tra le trincee della Prima Guerra Mondiale – ha confessato sincera… “mi è venuto il malincuore”.      

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