Le storie di Scuolamagia, Tutte queste cose passare

La Storia fatta con i SE

Questa mattina sono arrivato a scuola un quarto d’ora prima. Si trattava di allestire Salamagia, trasformando l’unica stanza vagamente asettica, la sala insegnanti, in un piccolo cinema d’essai. Bisogna mettere un banco sopra un tavolo, sistemarci il videoproiettore, andare a prendere il lettore dvd, lo stereo e le casse e assemblarli intrecciando spine e cavi. Bisogna sistemare le sedie nel posto giusto. Poi, una volta avviati i congegni tecnologici, è la volta di regolare le immagini sul grande muro, mettendo a fuoco. A quel punto le tapparelle sono già state abbassate e il fascio di luce ha già tagliato in due la stanza, dando il via alle danze di milioni di granelli di polvere ballerini e illuminando le facce assonnate dei primi cuccioli arrivati a scuola.

In storia abbiamo parlato di colonialismo e la programmazione odierna prevedeva Hotel Rwanda. In una scena, circa a metà del film, è resa con forza la drammatica indifferenza dell’Occidente davanti al genocidio. Il casco blu Nick Nolte dice al protagonista di provare una profonda vergogna, all’Onu nessuno pensa di intervenire per fermare il massacro dei Tutsi (“Vi considerano sterco”, ammette…). Quasi contemporaneamente l’uomo d’affari belga (un altro volto di Hollywood, Jean Reno) tenta di intercedere presso influenti sfere politiche a Parigi e Bruxelles. Inutilmente, tutti non vedono e non sentono. Nessuno ha la volontà di fermare i machete degli Hutu.

È a quel punto che un mio cucciolo spettatore ha un sussulto di speranza, viola le norme che tutelano il sereno ascolto dei dialoghi dei film a Salamagia e si rivolge con voce forte ai compagni: “Se succedesse oggi, Obama li fermerebbe!”.

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