Cineserie, Soletta, Stream of consciousness

Una poesia di GLF

Ieri mi hanno regalato un’armonica

a bocca, mi hanno regalato una bocca,

un suono, un respiro con mille spifferi dentro,

una piantagione di spifferi che fa il vento,

e decido, portando le labbra sul ferro

passando sulle finestre scure, di mettermi in armonia

con la sua voce – lo chiamo ritmo.

Balla sui denti come una foresta a notte

che sale e scende le colline.

Dove abiti, non so se vedi le colline

o se la città per te è tutto. Pensa a un’armonica,

un pezzo di legno viti e metallo

che squarcia il mondo, indica l’uscita e l’abbraccia,

perché non te ne vada. Voltati di spalle,

inumidisci le labbra e ascolta.

È made in China la mia armonica,

un passaggio sulla carne come un’impennata di spruzzi

sulla pancia del mare,

è made madre lontana dall’Oriente, porta l’odore

di sandalo, profumo d’arie incrociate sugli oceani,

e di sale, poi scende a cavallo di un destriero,

ventre alla steppa, solletica con la saliva,

i cieli come corridoi di casa. E correndo canta.

 

Gian Luca Favetto

Standard

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code