Res cogitans

Sorrisi

Ho visto una partita di Basket. Cuccioli contro cuccioli, maschi e femmine dentro gli stessi correttissimi grovigli di braccia, e uno dietro l’altro dentro inseguimenti a perdifiato fino a sotto il ferro. Ho sempre pensato che il difetto della pallacanestro stia nei canestri che, nonostante l’incredibile varietà delle soluzioni d’attacco, alla fine si somigliano un po’ tutti. Il pallone alla fine devi farlo passare di lì, non c’è verso. Quale miglior teatro per gli assist, però, spettacolare forma di altruismo. Il mio regno di pivot infallibile per un assist fatto senza guardare (con la coda dell’occhio, certo…). Ero lì per tifare una bimba coi capelli raccolti, l’andatura un po’ dinoccolata e un buon senso della posizione. L’arma segreta, però, è il sorriso. Capace di rinascere al termine di qualsiasi azione, qualsiasi sia il suo esito. Passaggio troppo corto, lancio perfetto, stoppata, tiro fuori, tiro dentro, fallo. Sorriso sempre. Sorrisi per compagni e avversari, silenziosi, ma rimbalzanti come palle. Sorrisi in lunetta, sorrisi da tre. Devo chiedere se me li insegna…

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