Le storie di Scuolamagia, Soletta, Stream of consciousness

Il mio cantante preferito



Di solito prima degli spettacoli teatrali scrivo MERDA MERDA MERDA. Questa volta lascio che lo scriviate voi… Per quel che mi compete, ovviamente, dopo che avrete ascoltato la canzone che getto nella Pozzanghera… Non certo per il mio compare che ha una voce stupenda ed è stupendo tutto, quando si vede che ha una voglia matta di cantare e gli sembra la cosa più scontata del mondo farlo nell’ora di geografia. Una cosa spontanea, come uno sbadiglio, un dito nel naso, l’aggiustarsi un ricciolo dietro l’orecchio. Chi è Hassiba Boulmerka, la mezzofondista algerina vittima del fondamentalismo raccontata dalla canzone, a lui non importa, e nemmeno chi sia Andrea Mirò che il pezzo l’ha scritto e interpretato.

A lui basta cantare e che io la smetta di provarci inutilmente a suonare contemporaneamente – e male – armonica e chitarra. All’armonica ci pensa lui, dice. Tempo due giorni e le note sono lì, in ordine come i suoi capelli non saranno mai.

Domani forse cantiamo per l’ultima volta davanti ad un pubblico. Io ho appena ripassato il testo, inutile dire che non me lo ricorderò mai. È bellissimo essere sicuro che lui, il mio cantante, sta sicuramente pensando ad altro e non si addormenterà mezzo secondo dopo a causa di una canzone, di una sera di giugno, di una donna che correva contro al vento.

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