Le storie di Scuolamagia

Chiara e senza vento è questa notte e dolce

Come ogni anno ho ritagliato le 9 parole con cura e le ho messe in una piccola busta. Ho ripetuto l’operazione 4 volte, il numero degli alunni.

Dolce.

E.

Chiara.

È.

La.

Notte.

E.

Senza.

Vento.   

Sarà compito loro, domani mattina, tentare di ricostruire una frase (poi scopriranno che si tratta di un verso) di senso compiuto.

Sarà compito mio – bello e difficile, mamma mia! – dimostrare loro che quello scelto dal Poeta è il modo migliore, quello con una marcia in più.

Nel corso di quest’ultimo mese leggeremo quindi poesie. Tra una gita e una prova di teatro. Tra un argomento d’esame e un colpo di tacco a ricreazione.

Nel gennaio 2001 ero un “novizio” di questo mestiere, ma non ero il solo. Il collega di religione era entrato in classe per la prima volta bestemmiando contro la neve lungo la strada e quei marchingegni che non aveva saputo applicare alla sua auto, meritandosi da quel giorno e per sempre il soprannome assurdo e plurale di “Catene”. Ricordo ancora quando ho chiesto all’alunna – che ormai si è fatta donna, guida la macchina ed è il mio Grande Cocomero – quale sarebbe stato il mio soprannome prendendo spunto dalla mia prima lezione, dai miei primi passi tra la cattedra e i banchi, dalle mie prime parole di prof.

Lei, che poi un soprannome non me l’aveva fatto mancare ed era “SEGA” in lingua carnica, s’era presa qualche secondo prima di regalarmi tutto l’oro di questa risposta:

“Poesia”.

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3 thoughts on “Chiara e senza vento è questa notte e dolce

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