«Then came question and it was about time
The answer came back and it was long
The house it was built by some man in a rhyme
But whatever came of his talented son…»
Emiliana Torrini…
«Then came question and it was about time
The answer came back and it was long
The house it was built by some man in a rhyme
But whatever came of his talented son…»
Emiliana Torrini…
«Correre. Correre per far passare il tempo che mancava prima di morire, quaranta, cinquant’anni, e rimbalzare ancora agli incroci, saltare tombini. Uscire per sempre da Cantiere, addio Cantiere, addio schifo di padre e di madre. Ma la sua traiettoria era ugualmente obbligata, un moscone nel boccale, e non si usciva dalle strade di sempre. La chiesa del Buon Cammino, la piazza con i ragazzi dispersi tra le aiuole a far battaglia di zolle. Certi viali dritti e nuovi allineati tra file di palazzine appena finite, con le esse bianche alle finestre e gli alberelli spelacchiati nei giardini, sorretti ognuno da tre pali inclinati. Infine, ed era proprio la fine, il campetto di calcio, circondato da una distesa di canne già tutte secche, e il ciglio della pedecollinare là in alto, dove abitavano i ragazzini che aveva strapazzato a centrocampo e il aveva derubati di gatti e motorini ma non era servito a nulla. Il versante della collina, vergine, brullo, fine apparente di ogni forma di civiltà, e poi il cielo bianco, abbagliante, sagomato dai crinali e sforacchiato di fumacchi».
Sandro Veronesi, Brucia Troia