Res cogitans, Tutte queste cose passare

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È davvero celeste, questa corrispondenza d’amorosi sensi. Per lei si vive davvero con l’amico estinto e l’estinto con noi. Anna Politovskaja, uccisa giusto un anno fa, ha lasciato eredità d’affetti. Così i suoi colleghi giornalisti, per un giorno, hanno riacceso il suo telefonino. E i messaggi non si sono fatti attendere. Il cellulare come un sepolcro postmoderno, lo stesso apparecchio su cui la coraggiosa donna era solita ricevere richieste d’aiuto e minacce di morte.

Qualche minuto fa ho fatto uno squillo a Anna. Certo, camminare nei viali di un cimitero moscovita è un’altra cosa, ma quando sulla tastiera è comparso “utente occupato, riprovare più tardi?” ho sentito un piccolo brivido di verità.

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