Vado matto per le dediche dei libri. Quelle scritte dagli autori, dei libri. Ho comprato libri solo perché mi avevano colpito quelle poche parole scritte tra il frontespizio e la prima pagina. Generalmente in corsivo. Cose tipo…
… a X, ché ha occhi per sorridere
… a Y, lui sa perché
… a XX, ma senza farla troppo lunga
… a XY, per tutto quello che non le ho mai detto
… per tutte le persone ferite
… dedicato a chi sta scappando (ma questo era un film…)
Trovo all’inizio di un libricino che ho appena finito questa curiosa annotazione, che mi colpisce e spero anche voi.
Questo libro contiene due frasi scritte da mio figlio Emilio. Un giorno ha trovato il computer aperto su una certa parte del romanzo e si è incuriosito. Il lettore non se ne accorgerà, ma forse sono le più belle.
Il lettore – io – non le ha trovate, ma un giorno giura che ci riprova.