Res cogitans, Tutte queste cose passare

Ossimori

Ho provato lo stesso straniamento di Michele Serra in un’Amaca di qualche mese fa. Colpa di un accostamento: un sostantivo e un’età. Nel suo caso si parlava del presunto artefice di un omicidio, definito in cronaca “studente trentottenne”. Studente trentottenne? Partendo da lì il giornalista si era chiesto come potremmo mai meritarci una classe politica svecchiata, un premier quarantenne ecc.

Nel mio caso si tratta di un morto per assideramento, trovato vicino ai binari a Stazione Termini, Roma. Ebbene: trattavasi di “barbone ventiduenne”. Sono reduce dalla scrittura collettiva, con i miei alunni, di un testo teatrale sul mondo degli homeless. Ho letto molto, ne abbiamo parlato in classe. Siamo rimasti forse prigionieri di qualche luogo comune di troppo: le barbe bianche e una lunga vita alle spalle perduta o ripudiata in un soffio. Comunque vissuta. La vita randagia che viene comunque dopo qualcos’altro. Così non è, se vi pare…

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