In uno dei due spettacoli teatrali di sabato 16 a Scuolamagia, quello comico, 4 ragazzi entrano in scena nei panni di altrettanti camerieri. Ognuno regge una bottiglia con modi eleganti e decanta le qualità di una precisa annata.
«Annata 1956: DOLCE e delicato…»
«Annata 1981: DOLCE e profumato…»
«Annata 1934: DOLCE e amaro…»
Finché l’ultimo attore, a chiudere la breve accumulazione e l’intero siparietto:
«Annata 1991: DOLCE e… GABBANA»
Niente di che, mi rendo conto. Ma in certi film di Natale credo ci siano battute di qualità decisamente inferiore. E poi è farina del loro sacco, e il mio compito è quello di spargerla.
Poi oggi – nel corso di una delle ultime prove, l’ennesima – mi si avvicina il più cucciolo dei cuccioli, Samuele. Uno che si permette il lusso di avere ancora 10 anni e non dimostra neanche un minuto in più. Mi invita a chinarmi quel tanto che basta per sussurrarmi:
«Prof., ma cosa vuol dire “GABBANA”???»
mmm. ehm… si, certo.