Fiori di Biblioteca, Le storie di Scuolamagia, Soletta

Cose mie (2)

Quelli che in biblioteca sono entrati con un cane, che hanno accarezzato un gatto. Quelli che si sono connessi a internet, hanno navigato, videogiocato, chattato, bloggato. Quelli che in biblioteca hanno suonato la chitarra, quelli che hanno giocato a briscola. Quelli che hanno preso in prestito un libro di storia, quelli che hanno chiesto «consigliami un bel libro…», oppure hanno detto «ti consiglio un bel libro…». Quelli che tengono la tesserina gialla nel portafogli, quelli che la conservano nel diario. Quelli che la tessera è pronta ma devono passare a ritirarla. Quelli che «la biblioteca è un luogo pubblico e allora faccio quello che voglio…». Quelli che hanno donato un libro, quelli che ne han donati tanti. Quelli che in biblioteca vedono una cartaccia per terra e la raccolgono, quelli che no. Quelli che in biblioteca urlano, quelli che urlano che non si urla. Quelli che in biblioteca vanno a fare le prove degli esami di licenza media. Quelli che in biblioteca parlano sempre male di una che in biblioteca non ci metterà mai piede e adesso la conoscono tutti. Quelli che in biblioteca hanno ballato il tango e il rock’n’roll acrobatico. Quelli che in biblioteca hanno fabbricato e collaudato aerei di carta. Quelli che in biblioteca hanno compiuto gli anni. Quelli che di mestiere catalogano i libri, vivono nelle biblioteche ma sanno che non sono tutte uguali. Quelli che hanno risistemato i libri, compilato registri, appiccicato etichette. Quella che ha avuto un’idea e quell’idea si chiamava biblioteca. Quelli che tra gli scaffali hanno girato film horror con una macchina fotografica digitale. Quelli che in biblioteca hanno tradotto frasi dal latino, che hanno cercato come si dice in inglese. Quelli che sull’enciclopedia hanno detto quale insetto gli faceva più schifo. Quelli che in biblioteca cercano la foto di un’echidna. Quelli che in biblioteca hanno compilato la formazione per il Fantacalcio. Quelli che alla biblioteca hanno mandato una cartolina. Quelli che della biblioteca hanno montato gli scaffali. Quelli che sono entrati o usciti dalla finestra. Quelli che considerano la biblioteca una passerella di moda. Quelli che la biblioteca la puliscono. Quelli che in biblioteca entrano, dicono ciao e chiedono scusa se non si possono fermare. Quelli che in biblioteca chiedono se c’è qualcosa da mangiare. Quelli che vogliono sapere se la biblioteca possiede un certo libro e allora vanno sul sito www.bibliopac.it e lo scoprono in una manciata di secondi. Quelli che restituiscono i libri in ritardo. Quelle che per venire in biblioteca ed essere ancora più carine si sono truccate gli occhi. Quelli che in biblioteca hanno percorso km e km sulle sedie con le ruote. Quelli che entrano in biblioteca con discrezione, quelli che quando arrivano vengon giù le porte. Quelli che la chiamano “Biblio”, quelli che la chiamano “Bibliotecamagia”. Quelli che firmano il registro delle presenze, quelli che lo decorano, quelli che lo sconciano, quelli che firmano prima ancora di imparare a scrivere. Quelli che in biblioteca portano la merenda e fanno gola agli altri. Quelli che in biblioteca vengono per parlare, per chiedere un consiglio. Quelli che in biblioteca non ci vengono più e quelli che non ci verranno mai. Quelli che dicevano che in biblioteca non ci sarebbe venuto nessuno. Quelli che quando la biblioteca chiude rimangono ancora un po’ lì davanti e ci sono quelli che pensano che sia la cosa più bella. 

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One thought on “Cose mie (2)

  1. utente anonimo says:

    Manifesto di Alessandria sulle biblioteche

    La società dell’informazione in movimento

    Le biblioteche e i servizi per l’informazione contribuiscono alla piena realizzazione della società dell’informazione globalizzata. Essi rendono possibile la libertà intellettuale, fornendo accesso a informazioni, a idee e a opere dell’immaginazione espresse con ogni mezzo e al di là di ogni frontiera. Essi aiutano a salvaguardare i valori democratici e i diritti civili universali in modo imparziale e opponendosi a ogni forma di censura.

    Il ruolo unico delle biblioteche e dei servizi di informazione consiste nella loro capacità di rispondere alle richieste e alle necessità specifiche dei singoli individui. Ciò fa da complemento alla trasmissione generale della conoscenza attraverso i mezzi di comunicazione e rende le biblioteche e i servizi di informazione essenziali in una società dell’informazione aperta e democratica.

    Le biblioteche sono fondamentali per l’esistenza di una cittadinanza bene informata e di un governo trasparente, così come per l’incentivazione dell’e-government. Esse, inoltre, generano capacità promuovendo l’alfabetizzazione all’uso delle informazioni (“information literacy”) e fornendo supporto e istruzioni per un impiego efficace delle risorse informative, incluse le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Si tratta di un punto particolarmente importante nella programmazione delle linee di sviluppo, perché le risorse umane sono fondamentali per il progresso economico. In questo modo le biblioteche contribuiscono in modo significativo ad affrontare il digital divide e la disuguaglianza informativa che ne deriva. Esse contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sviluppo del millennio, compresa la riduzione della povertà. E potranno fare ancora di più con investimenti di modesta entità. Il valore del risultato corrisponde come minimo a 4-6 volte la cifra investita.

    In vista dell’obiettivo di garantire accesso all’informazione a tutte le popolazioni, l’IFLA incoraggia equilibrio e correttezza nell’uso del copyright. L’IFLA è anche intensamente impegnata a promuovere il multilinguismo, la diversità culturale e i bisogni speciali delle popolazioni indigene e delle minoranze.

    L’IFLA, le biblioteche e i servizi di informazione condividono il progetto generale di un una società dell’informazione aperta a tutti approvata dal World summit on the information society a Ginevra nel dicembre 2003. Questo progetto promuove l’idea di una società globale basata sul diritto fondamentale degli esseri umani di avere accesso all’informazione e, al tempo stesso, di potersi esprimere senza restrizioni, una società nella quale ognuno si troverà nelle condizioni di produrre, ottenere, utilizzare e condividere informazioni e conoscenza.

    L’IFLA esorta i governi nazionali, regionali e locali, così come le organizzazioni internazionali, a:

    • investire nei servizi bibliotecari e dell’informazione come elementi fondamentali all’interno dei piani di sviluppo, delle linee politiche e della programmazione economica da essi rivolti alla società dell’informazione;

    • incentivare e ampliare le reti bibliotecarie esistenti per ottenere i maggiori benefici possibili, a vantaggio dei cittadini e delle comunità;

    • incoraggiare un accesso senza sbarramenti all’informazione e promuovere la libertà di espressione;

    • promuovere un libero accesso all’informazione e rivolgere attenzione alle barriere strutturali e a ad altri possibili ostacoli;

    • riconoscere l’importanza dell’alfabetizzazione informativa (information literacy) e sostenere con forza strategie per ottenere una popolazione alfabetizzata e preparata, in grado di fare progressi e di trarre beneficio dalla società globale dell’informazione.

    Approvato dell’IFLA ad Alessandria d’Egitto, Biblioteca Alessandrina, 11 Novembre 2005.

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