È un tempo di buoni libri, spesso scelti in modo decisamente casuale. Il gioco dell’impiccato di Imma Turbau (anzi: imma turbau, come da copertina) l’ho appena iniziato ma già mi sento a mio agio, con la matita sottolineatrice all’opera.
«Per questo non ho ancora detto a nessuno, a nessuno dei miei amici, che sei morto, e che mi fa male tutto. Non so chiedere conforto. Credo che le cose belle capitino senza chiederle: accadono e basta, come le fusa di un gatto, o il perdono.»
Poi però capita di pensare già ai libri che verranno, che non si possiedono ancora e per i quali si nutrono grandi aspettative.
di cosa parla questo libro?mi h aincuiosito questo passaggio.
Ho anch’io questo vizio… sottolineo, sottolineo… segno le pagine… Poi, quando riprendo in mano un libro letto tempo prima, siano settimane, mesi, anni, a volte non capisco il perchè di quella sottolineatura e perchè, invece, non ho visto quell’altro passaggio, oggi così vivido, importante…
Buone letture, Disint.
sottolineiamo perchè forse quelle parole dicono quello che vorremo dire noi.In un certo modo appartengono alla nostra storia personale.