Si dice che uno ci vada perché è scontento della sua vita, o per rifarsene una da partendo da zero. Io non vi dico perché ci sono andato, ma vi assicuro che il mio Avatar (che si chiama Clio, è completamente nudo e corrisponde al modello “ragazzo della porta accanto”) dopo 10 minuti (i primi e gli ultimi?) a spasso per le isole di Second Life faceva già la figura dello sfigato e non sapeva nemmeno lì stare al mondo, neanche a quel mondo…
Ognuno di noi ha il suo sentiero da percorrere, e mi piace pensare che non ci sia un modo giusto e uno sbagliato.
C’è solo un modo diverso, in ognuno di noi, di percorrere il cammino. Io, per esempio, mi perdo spesso. Ma anche questo è un modo per giungere dove si deve.
Il vantaggio di perdersi è che si ha modo di vedere cose e incontrare persone che altrimenti sarebbero rimaste nell’ombra.
E in più occasioni ho ringraziato il mio passo incerto e il mio rincorrere il vento per avermi portato in luoghi altrimenti sconosciuti.
Buona Pasqua, Clio.
E Buona Vita